Sai che tutti noi abbiamo una parte importante all’interno dell’economia circolare?
Di seguito ti spieghiamo come!
In questo articolo ti avevamo raccontato cos’è l’economia circolare, un’economia che si rigenera da sola portando vantaggi all’uomo e benefici all’ambiente, riducendo gli sprechi e limitando l’utilizzo di altre risorse. Abbiamo visto quanto sia importante e positiva per molteplici aspetti, e come in particolare sia proprio l’Italia a giocare un ruolo di primaria importanza.
Oggi vediamo la parte attiva che abbiamo noi all’interno di questo fondamentale processo.
In qualità di consumatori acquistiamo beni di vario tipo e di conseguenza diventiamo produttori di rifiuti. Nasce proprio da questo la raccolta differenziata: i materiali differenziati intraprendono percorsi diversi per trasformarsi in oggetti, prodotti semilavorati, materie prime seconde, con molteplici sbocchi industriali. Si colloca proprio qui il concetto di chiusura dell’economia circolare: ciò che viene messo in atto è un ciclo chiuso o “rigenerativo” dei materiali, che ne allunga il fine vita e rappresenta il suo valore aggiunto, a differenza dell’economia lineare che invece vede la continua immissione nel mercato di prodotti e materiali sempre nuovi.
Alla luce di ciò, le materie plastiche vergini da qualche anno stanno subendo una crisi dei prezzi al ribasso. Tuttavia, l’elevatissima disponibilità di materiali rigenerati si scontra con le distorsioni del mercato e la poca conoscenza e sensibilizzazione in materia. Basti pensare che alcune municipalità richiedono ancora i sacchi per la nettezza urbana realizzati in plastica vergine!
Un fenomeno incredibile a fronte delle tante possibilità offerte dai materiali riciclati.
Ciò dimostra come, per realizzare davvero un sistema di economia circolare, ci sia ancora tantissima strada da percorrere. In questo meccanismo complesso e migliorabile, ma decisivo per la sostenibilità e la realizzazione di un cambiamento indispensabile, proprio noi consumatori possiamo avere un ruolo fondamentale anche nel cambiare le decisioni del mercato attuale.
In questo scenario diventa infatti necessaria una maggiore condivisione di informazioni corrette in materia di riciclo, che porti a una consapevolezza più profonda. In ambiti sociali, è già iniziata una vera “reuse-wave” (letteralmente “onda del riuso”), in particolare nel nord Europa, che auspichiamo possa coinvolgere positivamente l’intera società a livello internazionale.
Perché con i nostri comportamenti quotidiani, le nostre abitudini d’acquisto e le scelte che compiamo ogni giorno possiamo davvero fare la differenza.