Il nuovo regolamento europeo per gli imballaggi: rivoluzione all’orizzonte?

Lo scorso 24 Aprile 2024 il Parlamento Europeo ha approvato la versione definitiva del Regolamento sugli imballaggi e rifiuti dagli stessi (noto come PPWR “Product Packaging Waste Regulation”), che sostituirà l’ormai datata Direttiva 94/62/EC. Il nuovo regolamento, applicabile in tutti i 27 stati membri dell’Unione Europa, avrà l’ambizioso obiettivo di armonizzare lo scenario europeo per ridurre i rifiuti da imballaggio, stimolando così l’economia circolare e promuovendo un adeguato recupero o smaltimento degli imballaggi delle merci introdotte nel mercato dell’UE.

Il regolamento è principalmente tecnico, ma contiene molti aspetti che avranno sicure ricadute sulla vita quotidiana dei cittadini, a iniziare proprio dalla definizione di cos’è un imballaggio: da asporto, multiplo, innovativo, monouso … sono solo alcune definizioni contenute nel PPWR.

Il regolamento indica anche diversi obblighi per la “Responsabilità estesa del produttore” (EPR): chi realizza e gestisce imballaggi dovrà spingersi fino all’ideale gestione del “fine vita” dell’imballaggio, supportando l’ottimale re-immissione nei networks dell’Economia Circolare.

Dal primo gennaio 2030 i distributori finali che disporranno di un’area di vendita superiore ai 400 mq dovranno destinare il 10% di tale area a stazioni di ricarica per i prodotti alimentari e non.

La riciclabilità degli imballaggi viene così definita in tre “Classi di prestazione di riciclabilità”: “A” superiore o uguale al 95%, “B” superiore o uguale al 80% e “C” superiore o uguale al 70%.

Con il supporto della recente direttiva EU 2024/825 (c.d. “Greenwashing”) il parlamento punta a standardizzare il più possibile le etichette degli imballaggi che dovranno riportare i materiali che li compongono per facilitare l’avvio verso i circuiti di recupero idonei ed anche la percentuale di materiale (o materiali) riciclati costituenti l’imballo. Proprio su questo aspetto il PPWR stabilisce il contenuto minimo di materiale riciclato negli imballi di materiale plastico, con limiti crescenti dal 25% fino al 65% a seconda del tipo di imballaggio.

Il PPWR introduce anche il concetto di «Riciclaggio di alta qualità» ovvero qualsiasi processo di riciclaggio che produce materiali riciclati di qualità equivalente ai materiali originali, sulla base di caratteristiche tecniche preservate, che potranno essere utilizzati in sostituzione delle materie prime primarie per imballaggi o altre applicazioni.

Questi sono solo alcuni degli aspetti che i produttori di imballaggi dovranno tenere in considerazione per non essere “fuorilegge” una volta che il regolamento entrerà in vigore. Aspetti che anche i consumatori è bene sappiano per una maggiore consapevolezza nella gestione degli imballaggi una volta utilizzati e giunti a fine vita.

Il testo approvato dal Parlamento Europeo è reperibile al seguente link: 

https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-9-2024-0318_IT.html

Nota del Consorzio C.A.R.P.I. sul PPWR: