Migliorare la raccolta e lo smaltimento di materiali e oggetti in plastica è uno degli obiettivi più importanti nel settore. Le innovazioni tecnologiche sono certo fondamentali, ma moltissimo dipende anche da tutti noi consumatori.
Da sempre, infatti, noi di Are you R sosteniamo come sia fondamentale conoscere bene la plastica per utilizzarla e soprattutto differenziarla avviandola al corretto riciclo, un’azione fondamentale per preservare l’ambiente.
In questo panorama, assume un particolare rilievo anche diffondere la conoscenza dei progetti di recupero dei materiali plastici, per aumentare la consapevolezza e sensibilizzazione verso questo tema imprescindibile.
Abbiamo deciso quindi di inaugurare il nuovo anno del nostro blog con una raccolta dei più recenti progetti innovativi sul riciclo della plastica, affinché possano essere da stimolo verso un suo recupero ancora più efficace.
Aumentare la raccolta e migliorare il trasporto dei rifiuti plastici
L’imballaggio in plastica è troppo prezioso per essere sprecato!
È questo il motto di PlasticCircle, un importante progetto finanziato dal programma Horizon2020 dell’Unione Europea.
L’obiettivo è aumentare la raccolta differenziata dei materiali plastici e migliorare il loro trasporto, per rendere il riciclo dei packaging più efficace.
In questo modo, non solo si aumentano i tassi di raccolta dei rifiuti plastici anche grazie all’utilizzo di tecnologie innovative di selezione ottica, ma si possono realizzare prodotti in plastica riciclata di valore, contribuendo in maniera concreta alla realizzazione di virtuosi sistemi di economia circolare.
Una filiera per riciclare le plastiche dure non da imballaggio
Il progetto PLASMARE – PLAStiche per nuovi MAteriali mediante un Riciclo Ecosostenibile – finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ha come obiettivo primario l’individuazione di un processo sostenibile per la gestione dei rifiuti domestici rappresentati da plastiche dure non da imballaggio.
Questa tipologia di materiali, infatti, attualmente viene purtroppo smaltita in discarica: grazie a PLASMARE, invece, potrà essere recuperata mediante il riciclo, riducendone l’impatto sull’ambiente e promuovendo l’eco design.
Verrà inoltre incentivato il riutilizzo delle materie prime seconde ottenute in nuovi cicli produttivi, applicando metodologie su scala industriale per un riciclo ottimale del rifiuto e la realizzazione di nuovi prodotti.
Recuperare e riciclare la plastica dagli oceani
Dodici dipendenti, 55 flotte e 80 pescatori attivi da una parte all’altra dell’oceano: sono questi gli importanti numeri di Ogyre, la startup italiana che recupera la plastica dal mare per riciclarla.
Grazie infatti ai pescatori di Italia, Brasile e Indonesia, i rifiuti plastici vengono recuperati dagli oceani e trasformati in indumenti e accessori utili. Un’iniziativa che ha un grande valore nel preservare i mari, una delle principali fonti di inquinamento da plastica.
Basti pensare che con due chili di materiale è possibile realizzare un costume da bagno, con un chilo una borsa, come raccontano i fondatori.
Il punto di forza principale di Ogyre, oltre al grande apporto a livello di sostenibilità, è soprattutto il monitoraggio. Quando i pescatori escono in mare, si occupano già di operare una prima suddivisione dei rifiuti plastici pescati e di consegnarli ai collaboratori che hanno il compito di controllare accuratamente ciascuna attività, occupandosi del riuso del materiale oppure del corretto smaltimento.
A tutte le aziende partner viene assegnata una flotta e una pagina personale nel sito, alla quale accedere per avere sempre sotto controllo in tempo reale lo stato delle barche e i chili di plastica raccolti. Tra i partner del progetto figurano grandi nomi, come Unipol, che ha raccolto ben 11.000 chili di plastica!
Aumentare la riciclabilità dei materiali plastici
È possibile progettare materie plastiche che possano mantenere intatte le loro proprietà e al tempo stesso garantire una maggiore riciclabilità? Secondo l’Università di Costanza sì.
Un team di professionisti ha infatti lavorato per creare un nuovo materiale simile al polietilene ad alta densità (HDPE) in grado di presentare ottime proprietà qualitative a livello meccanico, particolarmente interessanti per le industrie del settore, al tempo stesso rispettoso dell’ambiente in quanto più facilmente recuperabile nel processo di riciclo.
La riciclabilità di questa nuova tipologia di plastica sarà oggetto di ulteriori studi, tuttavia si intravvedono già possibili applicazioni soprattutto nel settore della stampa in 3E e degli imballaggi.
Siamo curiosi di sapere come questo interessante progetto si evolverà.
Una grande iniziativa europea per il riciclo della plastica
Si chiama REPurpose ed è un importante progetto finanziato dall’Unione Europea, che riunisce 10 partner provenienti da sette paesi dell’Europa, più un partner associato dal Regno Unito. L’obiettivo è rappresentare un punto di svolta nell’affrontare il riciclo del PET, aumentando la catena del valore circolare dei materiali plastici.
REPurpose mira infatti a sviluppare la produzione di una piattaforma di prototipi di elastomeri termoplastici sicuri, sostenibili e senza additivi grazie al riciclo di rifiuti post-consumo, destinati alla produzione di beni, applicazioni automobilistiche, edilizia e costruzioni.
Verranno così realizzati nuovi materiali con proprietà intrinseche di elevata riciclabilità, più facilmente utilizzabili per la realizzazione di una grande varietà di prodotti.
Questi progetti sono un’ulteriore dimostrazione di come una vera economia circolare per la plastica sia possibile.
E molto inizia già nelle nostre case: non dimentichiamolo!