Amare l’ambiente e rispettarlo non significa semplicemente prendersene cura, ma anche sensibilizzare gli altri a farlo. Non smetteremo mai di dire quanto sia importante il contributo che tutti noi possiamo dare.
Ecco perché, nel nostro nuovo articolo, abbiamo voluto raccogliere sei iniziative di sensibilizzazione alla raccolta e al riciclo della plastica, nate proprio con la volontà di smuovere le coscienze e diffondere l’importanza di un uso e soprattutto uno smaltimento dei rifiuti plastici più consapevole.
Un esempio per tutti noi, e una preziosa dimostrazione di quanto sia fondamentale educare e informare affinché ciascuno faccia la propria parte, responsabilmente. Ricordiamoci che solo tutti insieme, credendoci e portando avanti le nostre piccole, grandi azioni quotidiane di responsabilità ambientale, potremo davvero fare la differenza.
«Il miglior insegnamento è il buon esempio».
È questo il motto di Luca Palla, che ha lanciato una campagna per l’ambiente pagaiando per ben 23 ore su una tavola dalla Corsica a Viareggio raccogliendo i rifiuti plastici nel mare.
Luca – coordinatore di camp estivi, bagnino, istruttore di surf e personal trainer – ha iniziato questo laborioso e importante processo di sensibilizzazione, con l’obiettivo di educare sempre più persone, soprattutto bambini e ragazzi, al rispetto dell’ambiente, organizzando inoltre giornate di pulizia delle spiagge. La sua iniziativa ha dato il via a molti altri progetti simili, che invitano a raccogliere i rifiuti per dare il buon esempio e, allo stesso tempo, un concreto contributo alla salvaguardia ambientale.
Un gesto che può sembrare all’apparenza piccolo, ma che invece, con la volontà e il contributo di tutti, può diventare enorme.
La “mini-difensora” dell’Oceano
Nina Gomes ha solo 4 anni e insieme al suo papà ripulisce l’oceano e le spiagge di Rio de Janeiro dalla spazzatura.
La baia di Guanabara a Rio, infatti è uno splendido scenario tuttavia letteralmente “soffocato” dai rifiuti plastici abbandonati, soprattutto bottiglie, bicchieri e cannucce. Nina, nonostante la sua giovanissima età, ha già sviluppato una grande sensibilità. Assieme al papà, biologo marino che la chiama “mini-difensora” dell’Oceano, a bordo di un paddle board raccoglie i rifiuti con la volontà di sensibilizzare al rispetto del mare. Nina è stata anche nominata la più giovane “agente verde” dall’azienda municipale di pulizia urbana del Paese.
La barca a vela che raccoglie la plastica
Una barca a vela che ripulisce le acque! Si chiama Manta e, nello specifico, è il primo catamarano in grado di raccogliere, trattare e recuperare grandi quantità di rifiuti di plastica in mare e alle foci dei fiumi. Progettato due anni fa da Yvan Bourgnon, skipper e detentore di vari record, la barca è lunga 56 metri e si alimenta per il 50-75% con energia generata proprio dal riutilizzo dei rifiuti plastici recuperati.
Il varo di Manta è previsto nel 2024 e l’obiettivo ambizioso è riuscire a recuperare dalle acque 10 mila tonnellate di scarti l’anno, allo stesso tempo viaggiando per diffondere l’importanza di effettuare la raccolta e il riciclo dei rifiuti plastici.
Il pescatore di plastica che protegge il mare
Un pescatore balinese di novant’anni ha fatto della salvaguardia del mare la sua ragione di vita, raccogliendo i rifiuti plastici dall’Oceano.
La sua straordinaria impresa è diventata il documentario Voice above Water, che racconta la sua trasformazione da “pescatore di pesci” a “pescatore di plastica”. Anche in questo caso, l’importante obiettivo è sensibilizzare più persone possibili all’importanza della responsabilità ambientale. Si stima che Wayan Nyo con la sua attività abbia raccolto oltre 62.400 pezzi di rifiuti plastici, diventando una grandissima fonte di ispirazione.
Sensibilizzare cittadini e aziende produttrici
Una barriera di bolle che risucchia la plastica dei canali per evitare che finisca nei mari. Si chiama proprio The Great Bubble Barrier l’innovazione di una start-up olandese, realizzata nel Westerdok di Amsterdam. Attraverso questo progetto, la città riesce a raccogliere ogni anno ben 42.000 kg di plastica dai suoi canali.
La plastica raccolta viene in seguito esaminata per comprenderne la provenienza e attivare utili iniziative di sensibilizzazione, non solo nei confronti dei cittadini, ma anche delle aziende produttrici, affinché ripensino la produzione in maniera più sostenibile. La plastica raccolta viene poi utilizzata per avviare progetti di riciclo, in un’ottica di economia circolare.
Il premier indiano che raccoglie la plastica
Il secondo paese più grande al mondo è anche quello in cui si registra una quantità impressionante di rifiuti plastici abbandonati.
Non stupisce, quindi che nel 2019 sia sceso in campo proprio il Primo Ministro indiano Narendra Modi, che ha voluto raccogliere la plastica insieme ad alcune operatrici con l’obiettivo di dare il buon esempio al suo paese.
La plastica monouso verrà bandita dall’India entro il 2022, è questo l’obiettivo che si propone il Primo Ministro Narendra Modi, che in questi giorni ha incontrato 25 operatrici di raccolta dei rifiuti nell’ambito di un programma governativo a favore della consapevolezza ambientale.
Se tutti i consumatori, invece di contribuire a inquinare le acque di mari e oceani e l’ambiente, smaltissero correttamente la plastica per avviarla a un efficace riciclo, allora sì che si realizzerebbe un cambiamento epocale.
Tu conosci altre iniziative come queste? Raccontacele!